RACCONTA un tecnico: quando durante i test in fabbrica veniva acceso il sistema di annebbiamento delle frequenze, la vettura emetteva tante di quelle onde che era impossibile fare funzionare un telefono in un tutto lo stabilimento. È su questa astronave ‘invisibile', un fuoristrada superblindato e munito di un ipertecnologico sistema militare di protezione elettronica, che Gheddafi sarebbe in fuga attraverso il deserto libico, lungo i confini con il Niger o dove diamine si trova.
Un ‘giocattolo' dal costo incredibile: quattro milioni di euro. E a consegnarlo chiavi in mano al raìs sarebbe stata, nel 2008, proprio la Francia, oggi primo partner commercial-militare dei ribelli anti-Gheddafi. Il blindato, un Mercedes ML modificato, venne fabbricato - secondo quanto riferisce il sito d'oltralpe Mediapart, che pubblica anche i documenti scambiati allora tra Parigi e Tripoli, dalla società francese Amesys (all'epoca si chiamava I2E) nella filiale di Bull. Con il placet dell'Eliseo, il sistema d'arma fu fornito a Tripoli dall'intermediario franco-libanese Ziad Takieddine. La vendita era stata avallata nel 2007, scrive sempre Mediapart, da Nicolas Sarkozy, all'epoca ministro dell'Interno, e da Claude Gueant, suo direttore di gabinetto e oggi responsabile degli Interni. Il 4x4 fu consegnato a Gheddafi nel 2008, quando Sarkozy era presidente. L'Eliseo non ha fatto commenti.
IL MERCEDES possiede un dispositivo intelligente d'avanguardia, il sistema Shadow, che permette di oscurare qualsiasi frequenza radio su un raggio di centro metri: l'ideale per lasciare un Paese senza essere visti. Si attiva su presenza di una minaccia e si riconfigura automaticamente in funzione della propria localizzazione, tenendo conto del piano di frequenze internazionali. Può intercettare, confondere e neutralizzare vettori esplosivi telecomandati (missili, cioè) e rilevare contemporaneamente oltre duemila minacce. Secondo Mediapart, il veicolo era uno dei perni di un maxicontratto di fornitura di sistemi di sicurezza al regime libico, l'Homeland Security Program, firmato nel 2007 per 26 milioni e mezzo di euro grazie anche all'intermediazione di Takieddine. L'accordo avrebbe compreso la vendita di equipaggiamenti per criptare le comunicazioni del regime (tre milioni di euro) ma anche per spiare internet (12,5 milioni).
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notizie tratte da La Nazione