news

Notizie Dal Mondo - Politica (27/04/2017)

Macron? Populista e inesperto. Tutti i difetti del super favorito

Spinto dai sondaggi, bocciato dagli esperti. E l'ultrasinistra non lo vota

PARIGI  
LA DEFINIZIONE più feroce l'ha data Bernard Accoyer, ex presidente dell'Assemblea nazionale: «Macron? È un populista elegante, un Beppe Grillo che veste Armani». Per il politologo Alain Duhamel è «una sorta di prototipo, una macchina da corsa fabbricata forse troppo in fretta. Il motore è brillante ma potrebbe fondere all'improvviso». Spinto dal vento dei sondaggi che gli attribuiscono la vittoria il 7 maggio prossimo - 60 per cento lui, 40 per cento Marine Le Pen - Emmanuel Macron non fa l'unanimità: non lo voteranno l'ala destra dei ‘Républicains' e gli ultracattolici del movimento ‘Sens Commun' (che avevano puntato su Fillon), né l'ultrasinistra di Jean-Luc Mélenchon, il leader trotzkista della ‘France Insoumise'. Anche nelle fila del partito socialista serpeggia diffidenza nei confronti del ‘traditore' che si è candidato contro Valls e Hollande: «Ha pugnalato alla schiena il partito», commenta il deputato Pascal Terrasse. Infine anche tra coloro che hanno deciso di sostenerlo ci sono frange che sembrano farlo più per rassegnazione che per convinzione: esprimeranno un voto ‘par défaut', un voto ‘contro', destinato soprattutto a sbarrare la strada alla paladina dell'ultradestra Marine Le Pen.

CHE COS'È che non piace in Emmanuel Macron? Quali sono i suoi difetti? «E' troppo sicuro di sé. Non ha esperienza dei meccanismi della politica. Si è rivelato maldestro in diverse occasioni. E oltretutto è un pessimo oratore», riassume Alain Duhamel. Che Macron non abbia esperienza, è ovvio: dopo un percorso come banchiere presso Rothschild & Cie e come commissario alle Finanze, ha scoperto la politica appena una decina d'anni fa. Ha aderito al PS nel 2006. Nel 2007 avrebbe voluto candidarsi alle politiche in Piccardia, ma il partito non si è fidato. In materia di economia è abile, lucido, i suoi colleghi lo chiamano ‘il Mozart della finanza'; ma quanto alla politica dovrà aspettare il 2011 e l'aiuto di Hollande per riuscire a imporsi: nominato vicesegretario generale dell'Eliseo, diventa ministro dell'Economia nell'agosto 2014. Rimane a Bercy appena due anni: nel novembre 2016, fiutato il vento favorevole - la sinistra è in crisi, Hollande perde colpi su colpi - si lancia in proprio. La reazione è rabbiosa nel partito ma lui tira dritto: 5 mesi più tardi l'uomo che non ha mai affrontato un'elezione, che non è mai stato sindaco, né consigliere municipale o regionale, né deputato o senatore, approda alle presidenziali e si aggiudica il primo round. «Ha profittato di circostanze estremamente favorevoli: la campagna elettorale del socialista Hamon si è rivelata completamente sbagliata, quella di François Fillon è annegata nello stagno degli scandali», spiega Duhamel. «L'iceberg contro il quale potrebbe andare a sbattere - aggiunge - è quello delle legislative: su quale maggioranza potrà appoggiarsi? Chi sarà il primo ministro? Chi nominerà al governo?».

È IL PROBLEMA numero uno per Macron: da una parte non potrà proporre a Matignon troppe facce note dopo aver tanto promesso il cambiamento; dall'altra non potrà governare con dei novizi usciti freschi freschi dalla società civile, inesperti e pronti per essere impallinati dalle opposizioni.
Nel frattempo dovrà aver vinto il secondo turno, e non è sicuro al 100 per 100 che ci riesca. Potrebbero nuocergli diverse cose: la sua personalità ondivaga, il suo programma lacunoso in materia d'immigrazione e terrorismo, il carattere impulsivo che lo ha spinto a dichiarazioni incaute (come quella sulle colpe colonialiste della Francia in Algeria), il suo stile di vita (che l'attore Nicolas Bedos ha definito «frivolo e choccante in momenti gravi come questi»), perfino la rappresentazione dolciastra dell'amore perfetto in coppia con Brigitte Trogneux, senza parlare dell'ipotesi di un grave attentato che fatalmente gioverebbe alla Le Pen: sono le grandi incognite di quest'ultima volata verso la tappa finale del 7 maggio all'Eliseo.
notizia tratta da La Nazione www.lanazione.it

 

Altre notizie
Nessuna notizia trovata!