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Notizie Nazionali - Cronaca (19/09/2011)

Sesso estremo per 500mila italiani Ma dal web arriva la condanna

Migliora Federica, coinvolta nel gioco erotico che ha ucciso l'amica

ROMA
È USCITA dal coma Federica F., 23 anni, la giovane coinvolta nel gioco erotico nella periferia romana costato la vita alla coetanea salentina Paola Caputo. Per adesso la giovane non ricorda e sembra fermare la memoria su quanto avvenuto in luglio. Ma gli investigatori confidano che piano piano Federica possa rielaborare quanto accaduto nel garage di via di Settebagni nel corso di una pratica di bondage, gioco erotico che presuppone una costrizione (con manette, bavagli, corde o altro).
Il racconto di Federica potrebbe mutare la posizione di Soter Mulé, l'ingegnere ora agli arresti domiciliari per omicidio preterintenzionale che sarebbe stato il «regista» della serata.

LA VICENDA è ancora lungi dall'essere risolta mentre la famiglia ha dato l'estremo addio a Paola e l'intero popolo della Rete si è interrogato su queste pratiche sessuali.
Nonostante molti commenti diffusi in Internet siano di critica nei confronti di quanti praticano sessualità alternative, la vicenda ha portato alla luce la diffusione di queste scelte. Molto più ampia di quanto si possa immaginare.
Sono almeno 500.000 le coppie italiane coinvolte in pratiche di sesso estremo, pari al 3-5% della popolazione sessualmente attiva. La stima è di Alberto Caputo, sessuologo e psichiatra milanese. «Una coppia su tre - spiega l'esperto - è interessata alla sessualità alternativa, con l'uso di sextoys. Uno su cinque, invece, ha provato una forma di sessualità estrema». Il che non significa, spiegano gli studiosi, che tutte queste persone siano malate o pervertite: «Sono pratiche diffuse tra gente normale, come appunto Paola che era un studentessa modello». Nell'ambito del bondage (costrizione) i tre di Roma stavano praticando lo Shibari, una tecnica di legamento antichissima inventata in Giappone. Pratica che può essere impiegata a fini erotici ma non soltanto.

I FATTI di via di Settebagni hanno dato risalto a una comunità di persone, molto attiva in Rete, che però non gradisce la pubblicità. E non è un caso che un'amica di Soter e componente dello stesso gruppo, abbia preso le distanze. «Se avevano fumato droga e avevano bevuto - ha spiegato la donna che ha preferito restare anonima - hanno commesso un grave errore, una stupidità che, oltre al tragico episodio, rischia ora di demonizzare chiunque si approccia a questo tipo di erotismo. La nostra comunità li ha condannati per questo e ha preso le distanze. Se si prendono le opportune precauzioni non si rischia».
È la tesi fin qui sposata dai magistrati che ritengono Mulé imprudente, colpevole di non aver avuto a portata di mano un coltello o delle forbici. La famiglia di Paola, invece, considera l'uomo unico responsabile della morte della ragazza e mette in dubbio che le giovani fossero consenzienti.
Che i costumi sessuali siano cambiati lo testimonia anche il Censis. Con una recentissima ricerca gli esperti hanno scoperto che l'85,5% degli italiani considera se stesso l'unico giudice dei propri istinti.
s. m.
notizie tratte da La Nazione

 

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